Campo largo,
come nell’inquadratura di un film di quelli belli, li vedo salire in macchina i miei ragazzi nell’alba pallida di una domenica mattina insoluta come un enigma da decifrare.
(ce la farete?…)
li vedo svanire in fondo al viale e penso che saranno ore lunghe e che sarei dovuto essere li.
Torniamo a noi… il contesto era di quelli per cuori saldi:
Al giro di boa della regular season i Fighting Ducks erano attesi in una difficile e insidiosa trasferta isolana contro i Crusaders. La squadra Cagliaritana formazione DOC e forte di elementi reduci dalla 2a Divisione, esperti e determinati, aveva prevalso sui giovani paperi per un singolo misero e determinante punto in overtime nella gara di andata.
Affiancati proprio dai Crociati al comando del girone C del campionato di 3a Divisione, una spedizione di Paperi combattenti flagellata da moltissime assenze, decollava sotto un cielo plumbeo, per riportare sotto il cielo di Roma il primato o soccombere ancora e compromettere forse le possibilità di post season in un girone affilato come una lama di spada, ove ogni passo falso può essere fatale.
2 nuovi innesti nelle fila dei Fighting, Matteo Serafini e Edoardo Tomaselli, entrambi 2002, partivano per il loro “battesimo del fuoco”, per dare il loro contributo di entusiasmo se non di esperienza.
Al seguito anche poche donne, poche mamme, combattenti anche senza casco per una domenica in cui con il fiato sospeso la Ducks Nation avrebbe seguito con i loro occhi il difficile incontro.
Chi scrive oggi non riporta quindi le cronache dalla sideline.
Chi scrive era lontano come voi, LONTANO e imbrigliato in un pomeriggio surreale in cui i sensi raccontavano storie diverse e contrastanti.
La voce di elena nei WhatsApp vocali si alternava ai rumori di una Roma di sole miste a nubi, lo sguardo sul laghetto dell’eur si mischiava alle immagini sognate di un campo lontano ove i Nostri ragazzi avevano ingaggiato la sfida, ove stavano conducendo la loro seconda crociata lontani dal loro tifo, ma soli.. mai.

Dove quel manipolo di Ducks COMBATTENTI e fieri dopo un iniziale safety stavano colpendo invece forte i padroni di casa.  Molto forte.
2-0 per loro ma non conta nulla..
2-6 dice la voce vibrante di Elena proprio mentre il semaforo diventa verde e mi vedo sorridere nello specchietto, poco oltre mentre entro nel parcheggio siamo 2-12 e WhatsApp ha un vocale audio che mi regala 2 punti per un 2-14 che vale tutto un “cazzo si”.
Ancora poco ed Elena ci regala la cronaca in una diretta appena differita dal download del file audio… di un ennesimo TD dei nostri eroi.
2-20
18 punti e con il vento forte che mi hanno raccontato spira li… “nemmeno possono calciare penso”
18 punti se devi ricorrere alla trasformazione da due ogni volta possono essere 3 td di distanza
Siamo 3 segnature avanti mi ripeto come per renderlo più vero… mentre al telefono apprendo che è finito il primo tempo. La pausa è un tempo di ristoro anche per me che sono a un tirreno di distanza.
Cerco di fare in fretta le mie cose, di non pensare eppure vorrei poter urlare loro in qualche posto della mente… di avere forza, di non mollare.  Elena ci racconta da bordo campo la ripresa di un 3° quarto in cui i Crociati attaccano a testa bassa, ci racconta della nostra resistenza e poi con un maledetto file WhatsApp dal tono mesto la cronaca di un TD trasformato da due che ci porta sul 10-20.
Ci racconta dell’ Infortunio di Tiziano che lancia in resta ha corso nel primo quarto contro gli scudi crociati.  Lui e’ fuori ora.
Ci parla dei bendaggi che sta operando su Lorenzo che zoppica ma in campo trascina la squadra assieme a Nicholas, della stanchezza dei ragazzi senza cambi, dell’infortunio alla mano di Simone, della caviglia di Luca, del colpo al fianco di Marco, di Edoardo che perde il respiro per qualche secondo ma vuol rientrare,
L’attacco ha gli uomini contati, così come la difesa.

Ragazzi usurati da una doppia stagione (Juniores fino al Dicembre di Play off a Parma) e da queste 4 autentiche battaglie di 3a Divisione, sembrano ora mostrare la corda,
L’apprensione nella voce di chi è accanto a loro è tangibile e i 10 punti di vantaggio potrebbero evaporare come le speranze cullate nel sole delle 14. Un rivolo di vento freddo sembra fare il verso alle ombre che ora proietto nella mia partita immaginaria.  Serro i pugni quasi potesse servire.
Nel silenzio che segue i minuti si dilatano, ora non c’è alcuno spazio per i sensi che raccontano Roma.
Io sono li.
Apro gameday sul cellulare per controllare, per interpretare un silenzio in bilico. “Se segnano, se cediamo ora, se arrivano a -2 nella parte finale ci batteranno…” me lo dico o lo dice una voce fuori campo che cerco di offuscare alzando una canzone che passa alla radio e cui mi aggrappo (welcome ti the jungle)
Se, se se…troppi se..
Arriva finalmente un WhatsApp audio,
Aspetto un poco per aprirlo.
Indovinerò dalle prime sillabe cosa contiene, conosco bene il tono di chi narra. Il presente a volte non è quello che vivi ma quello che vuoi.
Voglio che vinciate.
Elena ci dice che siamo oramai nel terzo quarto. che i Crociati spingono ma che resistete, non sa per quanto ma…non mollate.
“non ne siete capaci, non sapete perdere voi” penso e sorrido mentre imbocco due cicche assieme per masticarle forte.
Le sputerò al fischio finale.

Passeggio nervosamente in una palestra che non abito nei minuti che seguono in un tempo senza campo, senza streaming, in cui immagino giochi inesistenti, in cui le paure per una rimonta incombono come le nubi scure nel cielo pure azzurro di questo pomeriggio. Devo essere ridicolo visto da fuori mentre faccio smorfie e con lo smartphone in mano segue traiettorie confuse tra bilanceri e tappetini.
Con il pollice tormento lo schermo o forse lo accarezzo come farei con voi.
Gameday non aggiorna il punteggio e visualizzo una clessidra che sta per esaurire i grani, Elena apre l’audio per raccontarci che siamo nella loro red zone, che questi dannati paperi attaccano ancora!, che siamo 4° e goal e che ce la giochiamo…
Il file audio continua… elena dice “speriamo” e sospende il fiato e la cronaca… in sottofondo riconosco la partenza dell’azione, stringo il cellulare e abbasso la testa seduto su uno strapuntino, lei dice “dai Lorenzo” , la voce aumenta di decibel e io lo seguo mentre immagino le yards che si consumano come quei granelli, quella clessidra, non c’è tempo, più tempo, non c’è altro che questa corsa, “Daiii” urla ora la nostra speaker e attorno a lei altre voci..altra gioia..
quello che non so mentre prego una laica preghiera e socchiudo gli occhi è che…. non sono il solo ad ascoltare…
Anche sul campo di Ciampino, laddove i Ducks SENIOR si apprestano a giocare la loro partita contro Bergamo, risuona la voce della nostra occasionale e appassionata speaker in diretta dall’isola.
Trasmesso amplificato il suo file WhatsApp echeggia sul manto erboso laziale e siamo tutti assieme tra Ciampino, l’eur e Cagliari a tifare e spingere assieme in quell’ultimo sforzo raccolti su una tribuna virtuale sorretta dai decibel di una voce.. da una comune passione… siamo lontani eppure assieme mentre grida soffocata un “dai dai “
ti vedo lorenzo, ti vediamo tutti, sei sulla linea,
sei oltre
elena grida “touchdown”
yeaahhhh salto come una molla, non so cosa dico (che importa) ma urlo qualcosa. Il sole ora splende o così a me pare, splende su tutta la Duck Nation , la vittoria è nostra,
26-10 e la rivincita è servita.


Tornate a casa con Onore giovani Paperi, serrate le bende attorno alle vostre ferite, siete primi ancora e con indiscusso merito, siete una squadra che non smette di stupire, che tanto ancora ha da fare ma che ci dimostra ogni settimana in campo quanta forza ci sia in voi.
Tornate a casa ragazze e nostre eroine di un giorno.
Elena alla cronaca, Emanuela alle foto, Simona alle riprese video.. avete reso leggenda questa storia bella, ci avete fatto vivere una pagina ancora di entusiasmo e vita.
Roma vi aspetta , il trionfo è per chi ci crede…
fino alla fine.

Ducks Power.

Maurizio Elisio

Foto Emanuela Imperiale