(cronaca prolissa di un pomeriggio di Gloria)
..Mancano 2 minuti e una manciata di secondi alla fine di questa autentica battaglia sportiva.
Il sole di un pomeriggio mite sta sfumando nella luce obliqua delle 16 e sulla sideline dei Fighting Ducks è scesa l’ombra fredda di una sera incipiente. Sembra un presagio penso,
abbasso la mia Canon, il suo obiettivo ora mi soffoca, non servono altri scatti, voglio esserci, esserci davvero in una partita che sta avendo il suo triste esito.
Sugli spalti ancora illuminati dalla luce sento la scatenata tifoseria ospite cantare giustamente felice, pregustando una vittoria tanto inseguita, festeggiando i loro ragazzi, ritmando come una promessa il ritornello che “la Legio se ne va”
Mi da fastidio quella litania, vorrei poterli smorzare con la rotellina del volume, ma… la vita non funziona così.
Me lo sento dire e sorrido mentre dopo un drive di corse mangia tempo cui ho dato scarsa attenzione la Legio con un improvviso pass play beffa la disperata difesa dei Ducks e la impallina con un preciso ed ennesimo TD.
32- 48 sul tabellone.
E’ un tripudio quello che avvolge il campo, impreco qualcosa mentre come una amara sentenza sento lo speaker contare i 16 punti di differenza tra noi e loro.
Guardo i tifosi avversari e gli atleti dall’altra parte del campo, vedo la loro palpabile gioia e mi viene da pensare seppur in un momento triste …
a quanto timore deve aver incusso questa banda di paperi semi maggiorenni in una sola partecipazione e mezza nel campionato “dei più grandi”
A quanta rispetto hanno saputo prendersi in così poco tempo…
Da quando qualcuno li chiamava ragazzini,
ora che invece arrivare a prevalere su di loro appare a uomini fatti come la più grande delle vittorie.
Distolgo lo sguardo, perché a volte il tripudio altrui abbaglia più della luce,
guardo un casco Ducks poggiato sull’ erba..e…
In fondo “ve la siete giocata” penso.
In fondo state cedendo solo ora, nel quarto finale dopo un primo tempo di equilibrio contro una squadra davvero forte, possente fisicamente e ben allenata..
In fondo avete dato il massimo…
Sono pensieri da titoli di coda, ma non so trattenermi di farli scorrere come un banner fastidioso sullo sfondo delle giocate che si succedono in campo.
Nel mondo fuori dai miei pensieri intanto la Legio sta per trasformare il suo ennesimo td.
I 16 punti stanno per divenire 17… penso meccanicamente.
Il loro kicking team si e’ rivelato , come molte altre cose nel loro gioco, ottimo.
E invece no…
Giocano per i 2 punti,
Indifferenti ai calcoli giocano per rendere ancora più importante il divario, perché vogliono vincere largo, non vincere e basta…
Marco si aggiusta il casco ed entra in campo,
Si chiude la mentoniera con decisione, indica una posizione a un compagno, qualcosa mi sorprede…
Prendo la Canon per osservare meglio , cerco qualcosa nei suoi occhi…
Metto a fuoco…
No…non è frustrazione…
..ci torneremo…
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La partita iniziata alle 13.
Gli antichi romani credevano ai presagi e spesso scrutavano il cielo o l’ambiente intorno.. alla vigilia di una battaglia.
Ebbene lo stiramento del nostro unico Kicker Silvestri durante il riscaldamento, autore di ottime corse nella gara d’esordio e artefice del pesantissimo field goal della vittoria domenica scorsa, non sembrava essere un segnale positivo per la formazione di casa.
Ma a breve un altro evento avrebbe pesato sull’ andamento della gara.. tenetelo a mente.
Le 2 schiere si erano gettare dopo il kick off nella mischia con entusiasmo e forza e ne era scaturito un inizio di gara scoppiettante, salutato dai fuochi d’artificio di 2 attacchi subito sugli scudi e capaci di andare in td nei loro primi rispettivi drive .
La Legio aveva da subito messo in mostra la novità rispetto al passato.. ovvero la capacità di giocare un credibile e fruttuoso pass play.
Nel proseguo del primo quarto tuttavia la aggressività della Difesa Ducks con un Tammetta sugli scudi e la grande capacità di lancio e bootleg dello sfavillante e giovane Qb Ducks Proietti avevano fruttato un doppio vantaggio che aveva fatto segnare sul tabellone un provvisorio ed illusorio 18-6.
Sull’ orlo del baratro e sospinta dal consueto orgoglio legionario, la formazione ospite, messe da parte le bollicine del gioco aereo, orchestrava un drive tutto in power play, laddove la ciclopica linea d’attacco Legionaria sovrastava la linea a 2 della Difesa Fighitng Ducks ed apriva varchi efficaci per le corse possenti di Alessio Falchi,
Rb di notevole talento, potenza ed elusività, venuto da Terni a rinforzare le fila dei nostri avversari.
La potenza “nemica” arava il campo schiacciando la nostra difesa, ricacciandola indietro, inesorabilmente conquistando la e come un rullio minaccioso di tamburi sembrava annunciare che la partita sarebbe stata ancora lunga e dura, molto dura.
18-12
Sul calcio di ritorno, un errore arbitrale possibile ma ugualmente grave, chiaramente smentito dalle riprese video, giudica la palla calciata dai Legionari toccata da un giocatore dei Ducks e per questo “viva”.
Un atleta ospite la ricopre in td zone e la giocata viene ingiustamente ritenuta valida e valevole per il td del sorpasso
18-19
La Legio nella seconda parte del secondo quarto, complice anche l’errore arbitrale che ha dato vento alle sue vele ma forte di una indiscussa preparazione e di un validissimo game play…sale in cattedra.
I ragazzi del Pres Tancioni conducono un drive da applausi in cui mettono in mostra una notevole capacità di esecuzione e una grande maestria nell’ alternare le tipologie di gioco.
Ecco che passaggi lunghi sulla sideline si alternano a passaggi corti su tracce interne, ecco che la difesa tenuta onesta deve concedere varchi al letale Falchi protetto da blocchi sapienti, ecco che anche il qb avversario in alcune circostanze è in grado di uscire dalla tasca e guadagnare yards.
La linea a due dei Ducks è sopraffatta, i Lb poco pesanti per penetrare, presi nella terra di mezzo tra TE e RB in una alternanza di giochi offensivi difficili da contenere per la pur combattiva difesa Fighting.
Td di Falchi, trasformazione da 2, 18-27 e qualcuno inizia a cantare che…”la legio se ne va”
Sulla sideline Ducks serpeggia nervosismo, i tamburi di guerra di un avversario venuto per vincere sono divenuti un tuono potente.
Tuttavia è un guizzo di orgoglio, un lampo di classe cristallina quello che scorre sull’ asse Proietti-Carbone, un td pass di 40 yards che lacera la difesa ospite, una palla morbida eppure veloce, filante di uno spin perfetto che le mani di Carbone serrano al petto e portano a terra come la promessa di non mollare..
Mai.
26-27
Il primo tempo termina così…
Testa a testa.
Un punto sotto.
Con la sensazione di avere di fronte un avversario temibile e capace di far male. Del resto reduce da una sonora vittoria contro una squadra ex 2nda divisione e da una sconfitta solo nel finale contro i fortissimi Minatori.
Il Primo tempo termina così…
con la sensazione che serva fare qualcosa in più per prevalere, per vincere la seconda partita, per scalare la vetta del girone.
Il terzo quarto inizia con una fase di studio, fatta di drive infruttuosi, come se entrambe le formazioni si preparassero all’ assalto finale,
fatale.
I Fighting Ducks producono due drive offensivi da 3 & out, palesando una assenza di ritmo preoccupante.
E’ la Legio a rompere gli indugi e su un ennesimo punt dei Ducks ritornano la palla sino alle 20 e poi colpiscono con potenza e precisione…
Sempre Falchi..inesorabile come una condanna.
Td
26-34
E’ un duro colpo.
I Fighting vacillano, in attacco un errore nello snap compromette il drive e per l’ennesima volta la palla passa all’ avversario.
La Legio nel finale del terzo quarto imperversa, sull’ impeto di un entusiasmo montante, con l’inerzia dell’ incontro tutto dalla sua parte trova un gioco aereo ben più efficace e sfruttando il disperato tentativo dei lazio Fighting Ducks di arginarne le corse mette a segno sanguinosi pass plays.
La difesa dopo oltre due ore di scontri durissimi con un attacco che non riesce più a rimanere in campo appare stanca, sulla sideline numerosi ragazzi si fanno bendare o curare, i segni dello scontro divengono evidenti.
Luca esce dal campo con una caviglia gonfia e sul corpo i segni della battaglia, non sembra preoccuparsene, disteso sull’erba guarda il campo, i compagni, solo questo conta.
Il football è uno sport bellissimo penso mentre gli accarezzo il viso.
Grido qualcosa a Riccardo, mentre lo vedo entrare in campo e penso solo “dovete fermarli”, penso solo che ce la stanno mettendo tutta.
Nonostante tutto i Fighting riescono a bloccare la marea Legionaria sulle 15 yards…
La Legio al 4° tentativo sceglie di calciare per i 3 punti…
Ancora una volta guardo il cielo,
questa volta per seguire quella palla che si invola tra i pali..
la palla invece è fuori…
siamo ancora vivi.
Mentre il 3° quarto volge al termine..Il nostro Drive offensivo è un ennesimo 3& out.
Sembriamo una barca senza motore.
La Legio articola il suo drive, percorre il campo, consuma il tempo,
Sulle 5 yards i nostri ragazzi passati finalmente con una linea a 3 alzano una diga per mantenere il distacco, per nn scivolare via..
Sembrano riuscire, gridiamo tutti DEFENSE GO…DEFENSE GO…
E invece un beffardo e ben riuscito pass sigla il td del 26-40
Trasformazione da 2
26-42
Riusciamo a segnare un td, per la prima volta dopo un intero quarto di soffrenze, la trasformazione da due fallisce e in risposta gli avversari con un drive tutto su corsa che consuma il 4° quarto, mettono a tabellone la loro meta.
32- 48
I cori ora sono frastornanti, la possibile sconfitta minaccia di virare in disfatta.
Basta un calcio tra i pali …
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Sono li a bordo campo, cerco qualcosa negli occhi di Marco, no.. non vedo frustrazione nei suoi.
Se la giocano da 2, a 2 minuti dalla fine rinunciano alla possibilità di portarsi a più di 2 segnature di vantaggio, scegliendo invece di “passarvi ancora sopra”, di puntare ai 50 punti tondi tondi.
No.. non c’e’ frustrazione negli occhi dei ragazzi. Sono tesi, concentrati, persino il blu delle loro divise sembra ora avere un tono divise.
C’e’ qualcosa nell’aria che nemmeno l’ombra scesa sul campo può offuscare, nemmeno le grida dagli spalti coprire.
Brilla una scintilla negli occhi dei ragazzi.
La metto a fuoco per una foto che non saprei scattare ma che sviluppo nella mente e che mi accende.
La legio se la gioca, i ragazzi li fermano.
Rimangono a -16, una enormità…a 2 minuti e una manciata di secondi dalla fine ma i Fighting Ducks non sono sepolti.Torniamo in attacco.
E’ Proietti, è Alessio che suona la carica, che finalmente si scuote e scuote i nostri, che con una serie di bootleg su giochi rotti o su ponderate scelte consuma yards, risale il campo come un condottiero e ci porta al 38- 48
A un minuto dal termine non c’e più tempo per sbagliare, si trasforma da due.
A un minuto dal termine nessuno ci può fermare.
40-48
A un minuto dal termine è un td che fa la differenza, ci serve la palla per segnarlo..
Andiamo a prendercelo.
Si gioca un onside kick. Di quelli che non riescono in IFL, raramente in NFL, che fatti il segno della croce e poi…sappiamo tutti come va..” preparati a difendere da una pessima posizione”
Lo sanno tutti, Lo sanno i Legionari che la palla sarà calciata bassa e sbilenca verso l’out.
Basterà prenderla, proteggerla e poi… poi far consumare il tempo e raccogliere la vittoria.
Stavolta non prendo la canon, non ne ho il coraggio.
Credo di aver guardato altrove, di non aver creduto abbastanza, fino in fondo, di aver pensato ai presagi negativi, agli stiramenti, agli errori arbitrali, alle scelte tattiche che non condividevo…
E invece sul campo quel manipolo di fottuti e tostissimi paperi calciavano il pallone.
Come in un rallenty da cineteca la palla viene raccolta da un Legionario, la vittoria stretta nei suoi guanti per qualche istante…
Ma la vittoria è di chi più la vuole, di chi non chiude gli occhi, di chi non si arrende.
Marco si getta sull’avversario e con un placcaggio violentissimo lo separa dal pallone.
L’ovale rotola per terra qualche istante e alla fine e’ ricoperto dai Fighting!
Palla a noi,
Pochi secondi alla fine… serve un td e una trasformazione da due per pareggiare.
Sulla sideline è una bolgia, la trance agonistica è palpabile.
L’ odore del sangue (figurativamente) ora esalta i Ducks che si avventano sugli avversari in evidente difficoltà psicologica.
L’attacco Ducks è indifferente alla clessidra scivola, esaltata dalla pressione, da giochi senza più ritorno…
Come per l’onside kick.. tutti sapevano cosa sarebbe successo, “non c’era tempo per perder tempo”… avremmo lanciato… sul lungo.
Come per l’onside kick non importava che tutti sapessero..
Alessio lancia una palla alta per Benassi o per nessuno,
trattengo il fiato mentre l’ovale disegna nel cielo la sua parabola, lo trattengono tutti…
atleti , allenatori, spettatori,
Benassi batte il suo marcatore e alza le mani catturando la palla del 46-48 a una inezia dal fischio finale.
Dobbiamo trasformare da 2 altrimenti avremo perso lo stesso. Con onore.
Ma i Fighting “con Onore” vogliono vincere…e la trasformazione da 2 riesce.
48- 48
Si va all’ over time!
Un drive a testa dalle 25 offensive per segnare un td o un field goal.
La monetina dice che iniziamo noi.
Dopo una rincorsa impossibile…E’ il momento della verità.
Senza un kicker disponibile la nostra unica opzione a differenza dell’ avversario…e’ segnare un td
Tutto o niente.
I Fighting si gettano con impeto all’assalto nel loro drive.
Un passaggio incompleto, e poi la mischia e alla fine una corsa potente bloccata a una manciata di centimetri dalla meta.
Pochi centimetri ancora ma serve segnare.
Ancora Snap, ancora fatico a guardare accovacciato in un angolo, Proietti riceve la palla, penso voglia correre, saltare, penso che sia piu’ facile in fondo è il palmo di una mano quello da coprire..
Invece lancia una saetta rapida e veloce..
Pandolfi in td zone la riceve…ed e’ TD!!
Trasformiamo da 2
Siamo finalmente avanti.
La Legio spalle al muro è chiamata a sua volta a segnare.
Chiude un primo down di potenza aggrappandosi all’inesauribile Falchi
E poi.. per 4 tentativi tenta di percorrere le 10 yards rimaste.
Ma le porte del cielo per loro sono chiuse e i nostri db impediscono qualsiasi traccia, la nostra linea chiude i varchi,
il 4° e ultimo tentativo legionario si spegne con l’ovale che cade in terra incompleto.
Cade a terra come molti degli eroi azzurri di questo pomeriggio di autentica lotta, di autentica gloria.
Le lacrime di molti per opposti sentimenti al termine di questa battaglia si mischiano agli abbracci tra compagni di squadra, a quelli tra avversari leali che si sono battuti in una giornata di vero sport.
I Ducks salgono con questa vittoria in testa al girone con 2 vittorie su due incontri.
Hanno sconfitto la Legio, una squadra vera che ha mostrato valore e applicazione.
Oggi una volta ancora , come domenica scorsa, gli avversari hanno imparato che i Fighting Ducks non mollano, non si spaventano, non cedono il passo..
Che se pensi di averli battuti sarai battuto, che se li incontri devi avere la stessa scintilla dentro che brilla in loro.
I forti avversari incontrati non hanno perso questo incontro per il gioco o le esecuzioni esibite, hanno ceduto invece sul piano del carattere e della determinazione a un gruppo di giovani irriducibili e fieri, a dei fighters veri…al cuore grande di una straripante gioventù.
Nessun incontro a venire è garantito, ci saranno battaglie che non si riusciranno a vincere, ma la fiamma che anima questa squadra è qualcosa che va oltre il valore tecnico, è un patrimonio da coltivare.
C’e ancora molto da fare e su cui lavorare per far crescere un gruppo che miscela classe cristallina a immensa capacità di soffrire.
C’e ancora spazio e tempo per vederli fiorire,
Sergio, Coach Faccini.. siate voi l’auspicio vero, l’architrave per colorare un grande futuro.
E per giorni come questo..
Grazie.
Go Ducks.
Maurizio Elisio