Abbiamo chiesto ai nostri allenatori più esperti, l’Head Coach Sergio Scoppetta, ed il Defensive Coordinator Joe Tricario, di raccontarci il Super Bowl dal loro punto di vista, il primo tifosissimo dei 49ers, il secondo simpatizzante dei Chiefs.
Il racconto è diviso in due parti, questa proposta di seguito è la prima e partiamo con chi ha perso, perché è dalle sconfitte che si impara davvero:
“È mercoledì, sono già passati due giorni da quel momento in cui il sogno si è infranto. La fine brucia ancora dentro, e non ho avuto neanche il coraggio di rivedere la partita, ma questo è un mio difetto, mi serve molto tempo prima di poter affrontare ricordi amari.
Ho letto su qualche social qualcuno che paragonava i 49ers ai Bills degli anni 90, quelli di 4 Super Bowl persi consecutivamente; questo spunto di riflessione interessante può essere il punto di partenza per una lettura della partita di domenica notte.
Partiamo dalla fine, 3 secondi sul cronometro, Mahomes per Hardman, 3 yards di passaggio per la vittoria al Super Bowl, touchdown, la fine di un sogno.
Ma non è li che la partita si è decisa.
Per la prima volta non mi sento di addossare responsabilità al coaching staff né alla cattiva sorte, altre volte ho ricercato le risposte in quegli ambiti; ricordo nitidamente la sconfitta contro Kansas City tre anni fa dove siamo stati incapaci di gestire un vantaggio importante alla fine del terzo quarto, ricordo lo scorso anno la sconfitta contro gli Eagles che è stata figlia soprattutto della sfortuna con gli infortuni di tutti i Qb presenti a roster, ricordo la finale di conference di due anni fa contro i Rams (partita che ho rivisto questa estate dopo tanto tempo), sconfitta dovuta all’incapacità di gestire il pallone.
Ok quindi, se la responsabilità non è da addossare al coaching staff, non è da addossare alla sfortuna, dove ricerchiamo il perché della sconfitta?
Credo che, come per la finale di Conference di qualche anno fa contro i Giants, negli special team si è consumato il dramma principale che ci ha portato a perdere la partita; al livello di gioco NFL ogni singola opportunità non sfruttata o buttata alle ortiche pesa in modo decisivo sull’andamento della partita.
Diversi sono stati comunque i turning point a mio avviso:
In primo luogo il fumble del primo drive, che li per li non ha avuto peso, ma che ci ha fatto andare al riposo sul 10-3 invece che con due possessi pieni di distanza, vanificando un dominio del primo tempo, che è risultato evanescente.
In secondo luogo il muff sul punt return, deprimente.
Il terzo, ma a mio avviso forse meno decisivo punto di svolta, è stato l’EP fallito all’inizio del 4° quarto che ha permesso a KC di gestire l’ultimo possesso con la possibilità di pareggiare la partita senza dover necessariamente segnare un TD.
Possiamo concludere il discorso con un’ultima considerazione, entrambe le squadre hanno perso 2 palloni, i 49ers con 2 fumble persi su 2 provocati, i KC con un intercetto subito da Mahomes e con 1 fumble perso nei pressi della red zone dei 49ers, tutto sommato anche in questo aspetto la partita è apparsa in parità, ma la cosa da notare è che KC ha perso 5 volte il pallone in seguito a fumble, ma ne ha perso il possesso soltanto uno, come dico spesso nella vita è meglio essere fortunati che bravi.
Siamo andati vicino a vincere il Super Bowl, con la palla in mano e con la possibilità di chiudere la partita con la conquista di due primi down, non ci siamo riusciti, bravi loro.
Abbiamo perso quindi contro un avversario che si è dimostrato fortunato oltre che bravo, che ha dimostrato che nel nostro sport aver quel killer instinct è, come nella vita, determinante per la conquista degli obiettivi che ci prefiggiamo.
Noi a dispetto degli ultimi tre Super Bowl persi non siamo come i Buffalo Bills, ci siamo arrivati con personale e struttura diversa, visti i tanti anni che sono passati tra gli stessi, questo è indice di un sistema organizzativo di squadra che funziona, indipendentemente dagli interpreti, e questo ci può far ben sperare per i prossimi anni, la squadra, intesa non come i giocatori ma come struttura organizzativa, c’è e si è dimostrata in grado di poter gestire anche scelte scellerate come l’errore commesso nella scelta di un Qb.
Go Niners!“